File hosting, nuovo raid in Ucraina

03.02.2012 17:05

di Mauro Vecchio

Sequestrati 200 server del popolare cyberlocker dell'Est. L'inchiesta era partita negli Stati Uniti per volere di Microsoft e Adobe Systems. Ex.ua permetteva ai suoi utenti di caricare file fino a 50 gigabyte. In maniera gratuita

Roma - Era finita nel mirino dei giganti dell'IT, da Adobe Systems a Microsoft. Un'inchiesta durata sei mesi ha ora portato alla chiusura di Ex.ua, popolare piattaforma di file hosting in terra ucraina. Un servizio da milioni di visitatori al mese, già segnalato dall'industria discografica statunitense all'attenzione dell'Office of the US Trade Representative.

Fondato nel 2009, il cyberlocker permetteva ai suoi utenti di caricare fino a 50 gigabyte di dati in maniera totalmente gratuita. Nessun abbonamento premium in stile Megaupload: i gestori del sito guadagnavano solo ed esclusivamente dalla vendita di spazi pubblicitari. Il raid coordinato dalle autorità statunitensi ha ora portato al sequestro di 200 server per un totale di circa 6mila terabyte di dati appartenenti agli utenti.

Stando ai pochi dettagli offerti dagli agenti di polizia, Ex.ua sarebbe stato gestito per anni da un misterioso cittadino lettone. Le autorità locali hanno preso in custodia un gruppo di 16 impiegati assoldati per le quotidiane attività di gestione della piattaforma di file hosting. Attività leggermente diverse da quelle di Megaupload: Ex.ua permetteva ai suoi utenti di cercare file in base a categorie come mp3 e video.

Immediata la rappresaglia ordita da misteriosi hacker - il nome di Anonymous non è apparso sui principali media come nel caso Megaupload - contro un gruppo di siti governativi, il dominio web del Presidente ucraino Viktor Yanukovich e del ministero degli Interni. Il solito attacco DDoS ha così messo offline i presidi online delle autorità locali a poche ore dalla notizia dei sigilli sui server di Ex.ua.

fonte: https://punto-informatico.it/3424454/PI/News/file-hosting-nuovo-raid-ucraina.aspx

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