Situazione eBook in Italia fra IVA, diffusione e futuro

01.06.2012 17:30

“In seguito alla pubblicazione di un resoconto da parte dell'AIE, Associazione Italiana Editori, è possibile fare un primo bilancio della situazione eBook in Italia, con alcune interessanti considerazioni a margine”

di Alessandro Bordin

Introduzione

Forse in pochi lo sanno, ma la più antica associazione di categoria italiana è quella che va oggi sotto il nome di AIE, Associazione Italiana Editori, attiva attraverso di varie sigle e nomi cambiati nel tempo fin dal 1869. AIE riunisce editori italiani, nonché quelli stranieri attivi sul nostro territorio nazionale, con pubblicazioni in termini di libri e riviste periodiche, anche nel formato digitale. AIE rappresenta quindi le imprese che producono contenuti editoriali a prescindere dal formato, motivo per cui appare interessante analizzare alcuni dati che sono stati messi a disposizione nel corso della recente Fiera del Libro di Torino.

Il tema principale della conferenza è molto attuale, poiché fa il punto di un particolare settore che potrà diventare molto importante specie negli anni a venire. Si parla di eBook, ovviamente, che costituiscono di fatto i cugini in salsa digitale dei libri cartacei, che ci guardiamo bene di chiamare "cari e vecchi". Il libro cartaceo, probabilmente, non verrà mai completamente spodestato dal suo ruolo, complice il fascino che sa trasmettere, la sensazione tattile e fisica che nessun eBook si immagina anche lontanamente di ricreare, oltre ad altre considerazioni più o meno personali legate all'esperienza di lettura.

Il grande successo dei tablet PC, considerando anche quelli pensati principalmente per la lettura, si è manifestato in tutto il suo potenziale verso la fine dell'anno passato, quando Amazon ha presentato sul mercato il modello Kindle Fire. Un successo che ha stupito Amazon stessa, richiamando la luce dei riflettori su un settore, quello degli eBook, che va espandendosi quasi in sordina, ma inesorabilmente destinato a guadagnare quote di mercato con il passare del tempo.

Nel report presentato emergono interessanti considerazioni, in grado di confermare sensazioni e sfatare alcune certezze. Il mercato eBook è complesso, poiché si esce da una logica globale per passare a una di tipo nazionale, per semplici considerazioni legate alla lingua. Ogni stato fa storia a sè, motivo per cui diventa interessante capire cosa succede nel nostro Paese. Ecco alcune informazioni.

Utilizzo, evoluzione e produzione degli eBook in Italia

La presentazione di Giovanni Peresson, AIE, si apre con una considerazione interessante, che prende in esame l'evoluzioni in termini di fruizione dalla fine del 2010 e nel corso del 2011. 

La distinzione che viene fatta è quella fra acquirenti e lettori, dove la differenza sta nel fatto che i primi hanno pagato per avere un eBook, mentre nei lettori sono compresi anche quelli che fanno uso di eBook gratuiti. I numeri in generale sono molto bassi, come era lecito supporre, ma ad essere interessante è la variazione percentuale osservata nel corso del 2011, durante il quale gli acquirenti sono aumentati del 55,3%, poco meno del +59,2% relativo ai lettori.

Andando ad analizzare che percentuale di popolazione italiana ha di fatto letto qualche libro in formato digitale, emerge che lo ha fatto circa il 2,3%. Un numero che sicuramente è destinato a salire, ma non è nemmeno così basso come può sembrare, se si tiene conto che il 100% rappresenta tutta la popolazione italiana, di cui solo una parte legge (anche in riferimento al cartaceo).

Un altro dato interessante è che i maggiori fruitori di eBook sono gli uomini, sebbene ciò sia da riferire probabilmente ad una maggiore propensione a possedere dispositivi tecnologici, ovviamente in media. Il dato 2011 parla infatti di una percentuale di lettrici del 51,7% in riferimento al libro di carta, mentre per quanto riguarda gli eBook sono gli uomini, con un netto 61,5%, fare la parte dei protagonisti.

Una tendenza confermata anche in Francia, con proporzioni tutto sommato simili: le cugine d'oltralpe avvicinatesi agli eBook sono circa il 42%, mentre per quanto riguarda gli uomini siamo al 58%. Mancano le percentuali degli altri paesi, ma da una rapida indagine sul web sembra che questa sia una tendenza confermata, destinata a ridursi nel tempo, quando sarà maggiore il numero di donne ad avvicinarsi alla tecnologia.

Prendendo a riferimento il gennaio 2010, la situazione è molto cambiata, come era lecito attendersi. Risulta però interessante parlare di numeri, poiché se all'esordio i titoli erano solo 1619, nel maggio 2012 siamo arrivati a quota 31,615, che porta al 4,4% la disponibilità di titoli in commercio rispetto ai corrispondenti cartacei. Certo, si tratta di una percentuale ancora bassa, la ma la scelta inizia comunque a diventare più ampia.

Analizzando la crescita in percentuale, poi, si capisce che il +180,4% fa ben sperare per i prossimi mesi, anche in considerazione del fatto che i titoli pubblicati di recente potranno uscire direttamente anche in formato digitale, mentre sui vecchi titoli pesa il compito di convertirli dai formati originali, non pensati per il mondo eBook.

Molto interessante è il dettaglio sui formati disponibili. Operando un confronto fra maggio 2011 e maggio 2012, si intuisce chiaramente come i formati che si sono stabilizzati in termini percentuali sono l'ePub e il PDF, mentre cade in disuso il formato .doc, nato in ben altri contesti e utilizzato come eBook "di fortuna" in molti casi. Nel maggio 2012 solo il 3% degli eBook sono in questo formato, mentre solo un anno prima erano quasi a quota 30%.

La protezione più utilizzata rimane quella di Adobe, sebbene nel corso dell'ultimo anno abbia perso qualche punto percentuale, guadagnato in maniera sensibile dal Social DRM. Sono invece il 13,5% i libri distribuiti senza alcuna protezione.

La situazione in altri paesi europei

Uno degli aspetti trattati più superficialmente, almeno fra appassionati, è quello che riguarda la tassazione differenziata per tipologia di media. Si sente spesso dire che in Italia esiste una sorte di paradosso, in quanto il libro in carta è soggetto a una tassazione inferiore, e di molto, rispetto alla versione digitale. Tutto ciò è vero, ma non si tratta purtroppo di un'anomalia solo italiana. Vediamo perché.

L'analisi condotta sul mondo eBook ha messo in evidenza la situazione vigente sia negli USA, sia in 5 paesi comunitari, ovvero Italia, Spagna, Francia, Germania e Regno Unito. Partiamo prendendo in esame i mercati più evoluti, ovvero USA e UK. Il più grosso vantaggio di questi mercati, è facile comprenderlo, è dovuto alla lingua. La maggior parte dei libri in circolazione nasce in lingua inglese, eliminando temi di traduzione o accordi con editori localizzati fuori dal paese di origine.  A questo si aggiunge il fattore tecnologico, poiché negli USA e in UK la diffusione di tablet PC o eBook reader è maggiore rispetto agli altri paesi analizzati.

Si tratta di un mutuo alimentarsi: la grande disponibilità di titoli già dal giorno zero ha fatto da traino alla vendita di dispositivi in grado di supportare la lettura di eBook, così come una grande diffusione di tablet PC ha messo nelle condizioni molti di poter partire con la lettura digitale utilizzando un apparecchio di cui già si disponeva. Ecco spiegato il motivo per cui negli USA gli eBook costituiscono già circa l'8% del mercato, con picchi del 18% a seconda dei settori.

Stessa percentuale dell'8% per il Regno Unito, in crescita rispetto al 6% del 2011. Negli USA il prezzo dei libri, a prescindere dal formato, non è regolamentato. La prima sorpresa però viene dal Regno Unito, dove il libro cartaceo non è soggetto a tassazione, mentre la versione digitale è gravata del 20%. Le quattro realtà dell'eurozona prese in esame, a discapito di quanto si creda, sono tutto sommato accomunate da situazioni simili.

Il market share degli eBook di Germania, Spagna e Italia è di circa l'1% sul canale trade (esclusi quindi quelli gratuiti), con la Francia leggermente più avanti, 1,8%. A livello di tassazione crolla il luogo comune dell'Italia citato a inizio pagina. In Germania il libro cartaceo è tassato del 7%, contro il 19% degli eBook. Situazione quasi identica in Spagna: 7% cartaceo, 19,5% eBook. In Francia siamo invece sul 4% per il cartaceo e 18% per la versione digitale, condividendo con l'Italia la tassazione del libro di carta. La recente politica economica italiana è la causa dell'imposta percentuale più elevata dell'eurozona, 21%, per quanto riguarda gli eBook, ma quello che se ne trae è una situazione con meno anomalie di quanto il luogo comune faccia intendere. Non siamo messi così male, insomma, rispetto al resto dell'Europa.

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